Uno degli angoli più suggestivi del territorio, arroccato su una rupe a strapiombo sul mare.
La zona antica della città è un concentrato di storia, cultura, suggestioni e fascino.
Vi ci accediamo percorrendo la scenografica salita degli scaloni, uno dei rari esempi di salita a gradoni.
Una volta arrivati in cima varchiamo la porta monumentale sormontata da cinque merli e su cui svetta lo stemma dei Duchi Delli Monti Sanfelice, ultimi possessori feudali della città.
A pochi passi troviamo la Chiesa della Madonna di Costantinopoli, costruita intorno al 1583 a seguito del ritrovamento in mare della statua della Madonna, protettrice della città e venerata da naviganti, pescatori e marinai.
Percorrendo i caratteristici vicoli giungiamo alla Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, patroni di Agropoli. Di origini antiche. Pare che nel 593 Gregorio Magno parli dell’approdo di Paolo in terra agropolese. La chiesa è stata più volte ristrutturata nel corso dei secoli. Conserva il coro, il pulpito e il confessionale in legno.
Ancora pochi passi ed eccoci al Castello Angioino Aragonese. Una struttura a pianta triangolare con tre torri circolari, circondata da un fossato largo e profondo. La prima costruzione risale ai bizantini, intorno al VI secolo.
Nel corso del X e XI secolo il castello venne rinnovato dai normanni che iniziarono anche la costruzione delle mura, rimaste inalterate e di cui si può ammirare proprio lo stile normanno-svevo.
Successive ristrutturazioni furono operate da famiglie vicine alle casate di Angioini e Aragonesi, che ebbero il dominio sul Mezzogiorno. In particolar modo ricordiamo i lavori operati nel corso del XV secolo su volere di Giovanni Sanseverino, che daranno vita alla sua attuale forma. Venne costruito un fossato, la pianta dell’edificio a base triangolare passò ad essere a base quadrata e vennero rinforzate le fortificazioni.
È in questo frangenti che il castello mutò anche nella funzione. Non più prettamente difensiva, ma sede prescelta delle grandi famiglie feudatarie come i Sanseverino, i Grimaldi di Eboli, i Caracciolo di Trentinara e i Sanfelice.
Nel 1806 Napoleone ne fece un presidio del Genio Militare, stazione per i soldati e armamentario, facendo di Agropoli un baluardo della difesa dell’intera costa del Principato Citra.
Oggi è un punto di riferimento dell’attività culturale del posto. Ospita mostre, eventi di grande richiamo, rassegne, spettacoli teatrali.