Grotte di Castelcivita

Le grotte di Castelcivita rappresentano uno dei più importanti tesori sotterranei dell’area del Cilento.

Situate nel massiccio degli Alburni, nei comuni di Castelcivita e Controne, sulla sponda destra del fiume Calore, sono un complesso di cavità carsiche ricche di stalattiti e stalagmiti.

Distano circa 46 minuti da Villa Margot e possono essere raggiunte percorrendo la SS18, SP316A ed SP419.

Grotte di Castelcivita

Grotte di Castelcivita, origini e scoperta

Sono conosciute anche come “grotte di Spartaco”, perché secondo la leggenda il famoso gladiatore sostò con le sue truppe in queste cavità.

La prima esplorazione delle grotte avvenne il 7 febbraio 1889 ad opera di due fratelli di 14 e 16 anni, Giovanni e Francesco Ferrara di Controne.

Una mappatura vera e propria avvenne nel corso degli anni ’20 e ’30 del XX secolo.

Al loro interno vennero rivenuti numerosi reperti archeologici che testimoniano la presenza dell’uomo di Neanderthal circa 40.000 anni fa.

Grotte di Castelcivita, caratteristiche e percorsi

Le grotte di sviluppano lungo un unico ramo principale da cui partono poi delle brevi diramazioni secondarie.

Si sviluppano per un totale di 4.800 metri in lunghezza e rappresentano uno dei complessi speleologici più estesi dell’Italia meridionale.

Le cavità sotterranee si aprono a 94 metri di altitudine, tra le rive del fiume Calore e il versante Sud-Ovest dei Monti Alburni.

Fin da subito regalano allo sguardo uno scenario di gallerie, ampi spazi e strettoie scavati dall’azione dell’erosione carsica.

Grotte di Castelcivita, i percorsi

Le grotte possono essere esplorate scegliendo tra quattro differenti percorsi:

  • Percorso turistico: dura circa 1 ora. Permette di ammirare Sala del Castello, Sala del Coccodrillo, Sala del Trono, Sala degli Ortaggi, Sala Bertarelli, Pagoda, Sala degli Elefanti;
  • Percorso amatoriale: il percorso inizia a circa 1200 metri, dalla conclusione del percorso turistico. Viene effettuato con casco con illuminazione incorporata. Il tratto da percorrere è di circa 1800 metri e passa attraverso ambienti ampi e concrezionati come caverna Principe di Piemonte, cascata rosa, cortine sonore, tempio; ma anche ambienti con morfologia differente che consentono di comprendere i vari momenti di formazione delle grotte, come la grande frana, il salto, il ramo dell’orrido. La visita termina su un lago perenne;
  • Geoesperienza: un’esperienza multisensoriale ed esplorativa diretta a chi vuol vivere le cavità a un livello di percezione superiore e alternativo, ripercorrendo le orme dei primi esploratori.
    Scopriremo il Ramo Nord, un’estensione mai aperta al pubblico finora. Un ambiente intatto che ha inizio con una botola, una fune e una discesa di 10 metri. I partecipanti sono muniti di caschi e torce. Il percorso è guidato da due professioniste esperte di geologia e valutazione e controllo ambientale.
    Nel corso del percorso possiamo trovarci di fronte ad aspetti geologici e biologici peculiari del mondo sotterraneo, come batteri brillanti, trama del fico, giacitura delle rocce, drappi setati.
  • Visita al buio: un’esperienza che ci permette di visitare le grotte da autentico esploratore. Ai visitatori è fornito un casco con torcia che consente di effettuare la visita in totale sicurezza.

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